Martingale Risk Italia

Tutti coloro che effettuano operazioni di investimento, dovrebbero decidere come operare nella miglior condizione di consapevolezza possibile. Gli stessi investitori dovrebbero essere guidati nelle loro scelte dai propri istituti bancari intermediari, con la garanzia di informazioni veritiere e dettagliate. Spesso però le banche non fanno altro che perseguire i propri interessi, a discapito dei privati risparmiatori.

La Sentenza della Cassazione n. 35789/2022, infatti, ha individuato diverse criticità imputabili alla banca intermediaria a danno dell’investitore, esplicitando come agire per ottenere un risarcimento delle perdite da prodotti finanziari.

Grazie a questa sentenza, vengono tutelati i diritti di tutti coloro che hanno subito perdite su investimenti a causa di comportamenti inadeguati e inadempienti dell’intermediario. Tali criticità violano i principi di correttezza, diligenza e trasparenza richiesti agli intermediari, che devono essere rispettati sia prima che dopo la stipula del contratto, quindi per tutta la durata dell’investimento.

 

Criticità imputabili all’intermediario riconosciute dalla cassazione

Innanzitutto, in capo all’intermediario, vi è l’obbligo di informare dettagliatamente il cliente sui rischi dell’investimento che si appresta ad eseguire. Le banche però non aggiornano circa lo stato di salute finanziaria e patrimoniale dell’emittente dei titoli, commettendo un inadempimento che legittima l’investitore ad ottenere il risarcimento del danno subito, per via del comportamento di acquisto condizionato dalle carenze informative.

Inoltre, prima di dare corso all’investimento e di stipulare un contratto, gli istituti bancari hanno l’obbligo di raccogliere tramite il questionario MiFID tutte le informazioni sul profilo finanziario del cliente, con lo scopo di individuare il livello di competenza e capacità in ambito di investimenti, esperienze pregresse, obiettivi e propensione o meno al rischio, cercando di creare una profilatura corretta e dettagliata dell’investitore.

Tuttavia, per far accedere il cliente a determinati investimenti, le banche forzano le risposte del questionario, creando profili falsati in grado di garantire ogni tipo di investimento, andando contro la vera natura finanziaria del risparmiatore.

Inoltre, permane a carico dell’intermediario anche l’obbligo di offrire la piena informazione circa la natura, il rendimento, la frequenza, la dimensione e ogni altra caratteristica relativa al titolo.

Quindi anche l’investitore più esperto, o colui che predilige operazioni rischiose, ha diritto al risarcimento del danno qualora l’intermediario non abbia fornito tutte le informazioni sui rischi dell’investimento.

La Cassazione ha dichiarato che l’obbligo di risarcimento del danno per inadempimento sarà costituito da due parti. Da un lato dalla somma investita comprensiva di rivalutazione monetaria, dall’altro dagli interessi compensativi, ovvero gli interessi che avrebbero generato utilità al creditore se l’evento negativo non si fosse verificato.

 

Contestare con Martingale Risk

Grazie a questa sentenza epocale della Corte di Cassazione, le possibilità dei risparmiatori di recuperare le perdite subite su investimenti poggiano su basi giuridiche molto più sicure.

Martingale Risk si schiera a tutela dei diritti degli investitori contro le banche, senza richiedere costi anticipati, con il vantaggio, previa analisi, di farsi carico di ogni spesa legale, del costo delle perizie e delle spese amministrative relative alla causa.

 

Marco Fabio Delzio – Ceo & Founder partner Martingale Risk

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