La recente pandemia di Covid-19 ha causato molti cambiamenti, uno dei quali è sicuramente la rapida evoluzione tecnologica avvenuta in numerosi settori, coinvolgendo differenti tipologie di imprese e i relativi prodotti/servizi. Certamente, una delle cause maggiori di questa trasformazione è stata l’istituzione di limitazioni da parte dei Governi dei vari Paesi, che ha portato ad un’accelerazione della Digital Transformation. Tuttavia, al contrario di quanto molti pensino, questo processo di transizione tecnologica è più legato agli individui coinvolti e non strettamente alle tecnologie, difatti è molto più semplice dotarsi di una tecnologia innovativa piuttosto che avere nella propria organizzazione delle figure che si possano adattare a questo futuro “digitale”. Perciò, uno degli aspetti fondamentali per accingersi ad un’evoluzione tecnologica consiste nell’accrescere le competenze e riconvertire gli individui all’interno della propria organizzazione, così da renderli più “attrezzati” per adattarsi al cambiamento.

Fatte queste doverose premesse, come possiamo prepararci al meglio per la trasformazione? Ecco cinque consigli su come gestire il processo:

 

1) Porre l’uomo al centro

Qualsiasi tipo di tecnologia può risultare efficace solamente se viene combinata con le giuste competenze degli individui che la gestiscono. L’innovazione, spesso, porta all’automazione di alcuni processi e alla conseguente eliminazione di alcuni lavori obsoleti, ma allo stesso tempo crea nuove tipologie di occupazioni; per questo motivo l’innovazione viene spesso descritta come una “distruzione creativa”. La parte creativa, però, è totalmente dipendente dalla componente umana, che attraverso percorsi di formazione e riqualificazione permettono all’azienda di poter rinforzare anche l’apparato tecnologico.

 

2) Focalizzarsi sulle soft skills

Al contrario di quanto si possa pensare, le soft skills sono le più importanti per il processo di Digital Transformation. Infatti, questa tipologia di competenze permette una maggiore flessibilità – e quindi adattabilità – al cambiamento, che come detto è il fulcro per un percorso di innovazione aziendale. Nessuno conosce quali saranno le competenze specialistiche necessarie in futuro, pertanto è preferibile scommettere sulle persone che avranno più possibilità di svilupparle, qualsiasi esse siano.

 

3) Dirigere il cambiamento dall’alto

Non ci si può aspettare grandi cambiamenti nella propria organizzazione se non si selezionano (e formano) i propri top manager per andare verso la direzione della Digital Transformation. In questo modo, tutta la compagine aziendale seguirà le orme dei propri leader e l’innovazione potrà essere condivisa ad ogni livello.

 

4) Basare le proprie azioni su dati concreti

Per raggiungere un vantaggio competitivo in questo campo, ogni ragionamento deve essere fondato su dati reali. Pertanto, il connubio perfetto consiste nel raccogliere dati concreti e avere le giuste competenze necessarie per tradurli in informazioni utili da sfruttare per il proprio business. Di conseguenza, non bastano persone capaci di estrapolare i dati, ma questi ultimi devono essere anche rielaborati e utilizzati per ogni attività interna della propria azienda.

 

5) “Se non puoi fallire velocemente, assicurati di poter avere successo lentamente”

Per adattarsi ad un presente in costante cambiamento, sembrerebbe necessario accelerare e operare sempre a grande velocità. Di fatto, una filosofia basata su esperimenti brevi e veloci – con conseguenti piccoli molteplici fallimenti – permette di rafforzarsi e focalizzarsi meglio sulla direzione da intraprendere. Al contrario, se l’impresa non riesce a mantenere questi “ritmi” dovrà invece assicurarsi che le proprie strategie di lungo periodo stiano funzionando correttamente. Infatti, queste sono due diverse linee di azione, ma la finalità è sempre e solo una: raggiungere l’obiettivo prefissato.

 

Questa trasformazione tecnologica dipende da ognuno di noi e la chiave di svolta consiste nel promuovere la curiosità all’interno dell’organizzazione, così da riuscire ad uscire il prima possibile dalla crisi – possibilmente più forti di prima.

 

Fabio Papa – Scientific Director I-AER – Institute of Applied Economic Research

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